Lo zafferano fa bene , proprietà e origini

Non si sa se per imporsi lo zafferano abbia fatto forza soprattutto sul suo colore, sul suo sapore o sulle sue proprietà medicali. Forse tutte e tre le cose hanno contribuito al suo successo. Di certo ricorda il sole al tramonto con sfumature che vanno dal giallo al rosso, due colori che ispirano forza, benessere e ottimismo.

E poi c’è il suo profumo che evoca atmosfere lontane e magari  anche l’infanzia e i primi piatti mangiati dopo lo svezzamento.

Insomma  pare proprio che questa spezia preziosa abbia da sempre avuto tutte le carte in regola per piacere ed imporsi al mondo occidentale.

I primi riconoscimenti risalgono al Medioevo e poi è stato tutto un crescendo.

Ma lo zafferano che spezia è?

Appartiene alla famiglia delle iridacee. I suoi fiori sono grandi e violetti,  sbocciano in settembre e ottobre e hanno lunghi stimmi che vengono raccolti manualmente.

La sua forza in cucina è dar sapore ai cibi ai quali si abbina rendendoli anche belli da vedere. Infatti, quando i primi grandi cuochi  della storia si muovevano al servizio delle più antiche Signorie, quali erano gli Sforza,  i Visconti, gli Estensi, i Farnese e i Papi di Roma, lo zafferano, merce rara per eccellenza, veniva utilizzato  per il suo colore giallo, che lo faceva assomigliare a quello dell’oro, e per il suo pregio.

Poi, continuando ad utilizzarlo, si scoprirono le sue doti digestive antiossidanti e vitaminiche di grande attualità oggi.

In Italia a coltivare lo zafferano sono la Sardegna, l’Abruzzo, laToscana, l’Umbria e, in piccole pezzature, anche l’Emilia, la Liguria, la Calabria, la Puglia e la Sicilia.

E ciò testimonia l’importanza che ancora oggi ha questa spezia che viene utilizzata dalla cucina ai liquori, dalla cosmesi alle tisane e alla tintura dei tessuti.